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130 Storia della Letteratura Italiana.


soggetto, e che finalmente l’uccise.

Questa almeno è la ragione, che del suo male arreca un Medico antico57 :

Ennius ipse pater dum pocula siccat iniqua,

Hoc vitio tales fertur meruisse dolores. Di lui narra Cicerone58, che sul finir di sua vita così lietamente soffriva que’ due incomodi, che più di tutti son riputati molesti, la povertà e la vecchiezza, che pareva quasi goderne.

XIV. Scrivono alcuni, che nel sepolcro medesimo di Scipione ei fosse sepolto; ma pare, ch’essi si appoggino a un passo non ben inteso di Cicerone. Carus fuit, dic’egli59 , Africano superiori noster Ennius; itaque etiam in sepulchro Scipionum putatur is esse constitutus e marmore. Dove alcuni per avventura alla sola parola constitutus ponendo mente, pensarono, che del corpo di Ennio ivi sepolto si ragionasse. Ma chiaro è dalle parole di Tullio, che non si parla ivi che di una statua di marmo. Livio ancora dopo aver detto, che molte cose intorno a Scipione sono dubbiose, e singolarmente in qual anno egli sia morto (nel che però ella è opinione comune, che fosse verso il 566) e in qual luogo sepolto, se in Literno, ove egli sdegnato della ingratitudine de’ Romani si ritirò, ovvero in Roma, così soggiugne60 : Romæ extra portam Capenam in Scipionum monumento tres statuæ sunt, quarum duæ P. & L. Scipionum dicuntur esse, tertia Poetæ Q. Ennii61 . Così Cicerone e Livio più vicini di tempo ad Ennio ed a Scipione della statua di questo Poeta 62 63

favellano, come di cosa non abbastanza certa. Valerio Massimoe Plinio il vecchiodi questa statua medesima fanno menzione, come di cosa da non dubitarne. Così accade sovente, che una cosa dapprima appoggiata a dubbiosa popolar tradizione coll’andar del tempo,


(a) IF (eporcro degli Scipioi» qulac― ne ì ? giunta ancora uir effratto alla ricetmatofu pofeia felicemente feoperto 1 fhtmpa fatta in? Roma di quefto primo anno 1780. r e fé ne può vedere la de― Tòmo ; il quale qui da noi fi ommette fcrizione allor data nelP Antologia Ro― come cofà corr quefta Storia non abbacami [Ah. 1780. nunr. XLIX. p. 385― ftanza, connetta » afK 178 u num. XLVIIL p. 377. J r e fé (t) Serenur Sàmmom. de Medicina? (4? Libv XXXVIIL t. I VI. cap>. XXXVIL (5) Lib. VIIL. capi XIV. a. r* (i) De Seneff. n. y„ €*} I― VII. e XXX. 4jì Pto Afid&ia il. 5*.