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132 Storia della Letteratura Italiana.

assemblea, che radunavasi a udirli. La qual costumanza pare, che per più secoli ancora durasse; poiché abbiamo da Gellio70, che a suo tempo era in Pozzuoli un cotale, che nel pubblico Teatro leggeva al popolo ad alta voce gli Annali di Ennio, e facevasi perciò chiamare Ennianista. Molte Tragedie ancora, molte Commedie, e molti Epigrammi, e molte Satire avea egli scritto, ed altre cose, i cui titoli si posson vedere presso il Fabricio71 . Sembra inoltre, ch’ei fosse il primo, che Poemi, come sogliam dir, Didascalici componesse in Roma; perciocché tra’ titoli delle opere da lui composte una ne abbiamo intitolata Phagetica, in cui sembra, che delle cose a mangiare ei favellasse; e due altri titoli, che sembrano di didascalico argomento, si rammentano dal Fabricio, cioè Protrepticus, e Præcepta. Osserva per ultimo il Quadrio72, che Ennio osò il primo di togliersi dagli argomenti Greci, che fin allora si eran presi da’ Poeti Latini a suggetto delle loro tragedie; e una ne scrisse di argomento preso dalla Storia Romana, intitolata Scipione. I frammenti, che di lui ci sono rimasti, sono stati varie volte posti alla luce, e singolarmente da Girolamo Colonna l’anno 1590, la qual edizione fu poscia più pulitamente di nuovo fatta in Amsterdam l’anno 1707. Vuolsi ancora qui ricordare, che Ennio giovò assai ad istruire i Romani negli ameni studj col leggere e interpretar loro i migliori Autori. Veggasi ciò, che su questo argomento si è detto poc’anzi di Livio Andronico.

XVII. Quindici anni prima della morte di Ennio, cioè l’anno di Roma 569, era morto M. Accio Plauto, essendo Consoli L. Porcio Licinio e P. Claudio, che in quell’anno appunto, secondo i 73 74

Fasti Capitolini, furono Consoli, e non nel 575, come scrivono il Vossioe il Quadrio. L’epoca della sua morte è chiaramente fissata da Cicerone75 : Plauto, dice egli, morì nel Consolato di P. Claudio e di L. Porcio, venti anni dopo il Consolato di quelli, che sopra ho nominati (cioè Sempronio Tuditano e Cornelio Cetego Consoli nel 549) essendo Catone Censore. Nacque egli in Sarsina nell’Umbria; ma come e quando




veCO lìb. XVIII. cay. V. (4) De Poet. La*. Kb. L (ai Bibl. £at. k IV. e 1> (5) T. V. p. 47. (j) T. IV. p. 4f. iéj De CL Qm. iu 1$.