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184 Storia della Letteratura Italiana.

a. Solo io ho veduta una sua dissertazione (Mélanges de m. Michault, t. 1. art. 2) su questo argomento, ove ne parla come di cosa già eseguita (60) . Ad altri nondimeno ne sembra diversamente, e un giusto ordine riconoscono essi nella Poetica di Orazio, e le sue parti e le sue divisioni tra loro ottimamente connesse. Veggasi singolarmente il Dacier (préf. à l'art. Poét.) e l'ab. Goujet (Biblioth. franc. t. 3, p. 63, ec.) il quale ha trattato diligentemente di questo punto, e esposta ha ancor lungamente una contesa che sulla spiegazione di un passaggio dell'Arte Poetica si accese tra il suddetto Dacier e il marchese di Sevignè.

XVIII. L'ultimo de' tre poeti da noi mentovati poc'anzi è P. Virgilio Marone. Alcuni antichi gramatici ne scrisser la Vita, e tra essi più lungamente degli altri Tiberio Donato di cui non sappiamo a qual età precisamente fiorisse; ma ei fu certamente posteriore a Seneca che da lui è citato. Tra' moderni assai diligentemente l'ha scritta il p. Carlo la Rue, e amendue queste Vite sono state dal Masvicio premesse alla bella edizion di Virgilio da lui fatta in Leovardia l'an. 1717. Noi da esse raccoglieremo ciò che vi ha di più degno a sapersi, aggiugnendo ove fia d'uopo ciò che più sarà opportuno a meglio illustrare la storia di sì famoso poeta. Un picciol villaggio del Mantovano detto allora Andes ne fu la patria. Il m. Maffei ha creduto di poterci determinatamente indicare ove fosse situato, e a lui pare che altro esser non possa che una terricciuola presso il confin veronese, che or appellasi Bande. Si posson presso lui (Verona Illustr. par. 2, ubi de Catullo) vedere le conghietture a cui appoggia questa sua opinione (61) .

(1) Melanges de M. Michault t. I. IO BibKoth. Frane, t. IH. p. 65.ee Art. U. (4) Verona Illulir. P. IL ubi de Ca(2) Pre£ à l’Art Poet. tulio.61 I mantovani credevano comunemente che Andes fosse nel luogo ove ora è Piettole. Questa opinione è stata di fresco combattuta dal ch. dot. Giambattista Visi, il quale reca parecchi buoni argomenti a provare che se Virgilio non nacque in Mantova, il che a lui sembra non improbabile, pare che il luogo della sua nascita debba fissarsi fuori di porta Predella, declinando al Lago (Stor. di Mant. t. 1, p. 30). Gli eruditi mantovani dovran decidere se questa opinione sia appoggiata a migliori fondamenti che le altre. Io avvertirò solo che l'opinione che dà Piettole per patria a Virgilio, è più antica di quello che il dott. Visi ha creduto. Perciocchè egli pensa che nascesse dopo i tempi di Buonamente Alipandro che scriveva ne' primi anni del secolo XV. Or appunto in quegli anni, cioè nel tempo del Concilio di Costanza, Giovanni da Serravalle vescovo di Fermo, nel suo Comento inedito sopra a Dante, di cui diremo altrove, dice Virgilio nato in Piettole: in villa nomine Piectola.