Pagina:Storia della letteratura italiana - Tomo I.djvu/82

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Parte II. 43

no: Icetas (altri leggono Nicetas) Syracusius, ut ait Theophrastus, Coelum, Solem, Lunam, Stellas, supera denique omnia stare censet, neque præter Terram rem ullam in mundo moveri, quæ cum circum axem se summa celeritate convertat, & torqueat, eadem efficit omnia quasi stante Terra Coelum moveretur1. Ma o fosse Pittagora stesso, o Iceta Siracusano, o qualunque altro della Setta Italiana di Pittagora, dovrassi sempre accordare all’Italia nostra un tal vanto di avere fin da’ più antichi tempi ritrovato un sistema, cui tante ragioni ed esperienze hanno poi a’ nostri tempi sì evidentemente confermato, e dimostrato. Gli errori, da cui questo sistema fu allora guasto, voglionsi attribuire o a quella oscurità, in cui un nuovo sistema rimaner suole comunemente, finchè con più attente osservazioni non venga illustrato; o forse anche all’ignoranza de’ posteriori scrittori, i cui soli libri sono a noi pervenuti, che i pensieri degli antichi filosofi esprimer non seppero con giustezza e precisione. Intorno a che puossi vedere il più volte citato Montucla, che le Astronomiche opinioni de’ Pittagorici ha diligentemente esaminate. Osserva egli ancora, che l’Aritmetica ricevette da’ Pittagorici accrescimento e fama, e ch’essi usarono di cifre a quelle somiglianti, che a noi poscia dagli Arabi furono tramandate; e per ultimo svolge egli e rischiara i ritrovati di Pittagora in ciò, che alla Musica appartiene. E benchè egli sembri rivocare in dubbio il celebre fatto della bottega del ferrajo, in cui vuolsi, che le prime osservazioni sul suono facesse Pittagora, non gli toglie però la gloria di averne il primo osservate e determinate le proporzioni. Quindi a ragione conchiude M. Dutens, che pochi Filosofi conta l’Antichità, che abbiano avuto altrettanto di acutezza e di profondità d’ingegno quanto Pittagora2. Io non voglio su tale argomento trattenermi più a lungo, e bastami di avere in brieve accennato, qual aumento prendessero fin d’allora le scienze in Italia, e con qual felice riuscimento le coltivassero i nostri maggiori, mentre tutta l’Europa, se se ne tragga soltanto una piccola parte di Grecia, giaceasi fralle tenebre dell’ignoranza e della barbarie sepolta profondamente. Chi bramasse altre notizie intorno alla Vita e alla Filosofia di Pittagora, oltre gli autori da noi

  1. Acad. Qu. LIV n. 39.
  2. T. II p. 143.