Pagina:Storia di una Capinera (1894).djvu/141

Da Wikisource.

Storia di una Capinera 127

qui, soli, nella cattiva stagione, e adesso che la paura del coléra è cessata, il babbo non vede l’ora di andarsene. Io me ne sto delle ore intiere a pensare a non so che cosa, appoggiata sul davanzale, quando il sole splende, o guardando tristamente il cielo attraverso i vetri.

Mio Dio! questa è la morte.... la morte della natura come la morte del cuore.... come la morte della povera rosa....

E pensare che questi luoghi erano tanto belli! che sono stata tanto felice qui!

Mi son riconciliata con Dio, colla mia vocazione. Ho visto che la pace, la quiete, la tranquillità non si trovano che laggiù, in quella cella, ai piedi di quel crocifisso; che tutte le gioie del mondo lasciano infine un senso di amarezza.... tutte!

Eppure mi pare di lasciare una parte del mio cuore in questi luoghi ove ho passato tante ore tristi e tanti giorni deliziosi. Ad ogni oggetto che ho visto, ho