Pagina:Storia di una Capinera (1894).djvu/205

Da Wikisource.

Storia di una Capinera 191

mi vide così pallida e così disfatta, non potè frenare le lagrime; Gigi piangeva anche lui, ed anche Giuditta, ed io che ho il cuore infermo, che sono così debole, che mi struggo in lagrime per un nulla, ruppi in singhiozzi che mi alleggerivano il seno. Avrei voluto buttarmi fra le sue braccia, e quella grata dura e fredda stava lì, fra di noi, fra il padre e la figlia che si rivedevano dopo essere stati sul punto di non vedersi mai più.... Non ho mai compreso prima d’allora tutto quello che ci è di odioso nella clausura.

Quando ci fummo sfogati in lagrime, mio padre mi domandò le più minute informazioni della mia malattia. Tentava di sorridere, di confortarmi, e di tratto in tratto i singhiozzi gli strozzavano la parola, e le lagrime cadevano sulla sua barba grigia senza che egli se ne avvedesse.... Come si stringeva il mio cuore!... eppure avrebbe dovuto essere una festa