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Storia di una Capinera 219

sca voce di donna, che cantava una di quelle canzoni popolari che non hanno senso comune e commuovono tanto; era una fantesca che attingeva l’acqua ad un pozzo; perchè era allegra colei? a che pensava? al suo villaggio natale? alla messa della domenica? al piazzale della chiesuola stipato di giovinotti vestiti da festa? alla nota voce che soleva venire a ricantare quella vecchia canzone dinanzi alla sua porta?

Tutte quelle cose avevano una parola e dicevano: Nino! Nino! lo cercavo cogli occhi intorno a me e lo vidi, lo vidi alla finestra di una casa poco lontana.... Era lui! proprio lui!... coi gomiti appoggiati al davanzale, colla pipa in bocca, e respirava tutta quella festa di un bel mattino. Oh! il mio povero cuore! il mio povero cuore! Mi parve che altra volta mi avessero detto che mia sorella era andata ad abitare una casa vicino al convento,