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Storia di una Capinera 65

Anzi Gigi si lagnò che io gli camminassi sui piedi.... Poi ci mettemmo a sedere su di un muricciuolo accanto alla vigna, e lui mi si pose al fianco. Io non vedevo che il calcio del suo schioppo che disegnava sulle zolle certe bizzarre figure. Alì venne a posare la sua grossa testa sui miei ginocchi sorridendomi con quei suoi begli occhi pieni di vita; io lo accarezzavo ed esso mi ringraziava dimenando la coda. Il suo padrone mi disse: — Vedete come vi vuol bene Alì? Lo amate voi? — Non so perchè quell’innocentissima domanda mi commovesse tutta, e mi parve d’amare immensamente quel povero Alì.... E accarezzò anch’egli il suo cane.... e allora le nostre mani s’incontrarono, e sentii che la mia tremava. Il mio silenzio istesso m’imbarazzava. Cercavo una risposta e non seppi balbettare che: — Come è bello il vostro cane, signore!...

Egli non disse più nulla e sospirò. Per-