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68 Storia di una Capinera

scondere fra i guanciali il viso infuocato, a piangere.... non so.... ma mi pare che il pianto mi faccia bene e che mi alleggerisca di un gran peso!

Frattanto, ieri l’altro, mentre mi asciugavo gli occhi vidi un’ombra alla finestra. Era lui! che appoggiava i gomiti al davanzale e si teneva il volto fra le mani.... Ti lascio immaginare come rimanessi! Anche lui era assai turbato. Volle sorridere e mi parve che piangesse, tanto quel sorriso era triste. Poscia balbettò: — Perchè ci fuggite, signorina? — Avrei desiderato che il suolo si fosse aperto ad inghiottirmi. Per fortuna sopraggiunse mia sorella. Mi fu d’uopo uno sforzo miracoloso per calmarmi o piuttosto per imporre al mio viso di mentire, e andai a raggiungere la comitiva che si sollazzava sulla spianata. Giuditta era accanto a lui, gli parlava, rideva, era tranquilla, non tremava.... lei!