Pagina:Sulla venuta in Italia degli arciduchi d'Austria conti del Tirolo.djvu/42

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degli Arciduchi d’Austria Conti del Tirolo 37

cosa, che venendo andassero in casa del Signor Marchese Bagnesi et io sono et sarò sempre prontissimo ad ubbidire et servire le medesime Serenissime Altezze in tutto quello che si degneranno di comandarmi......»

E non limitandosi il marchese Corsini a dare incarico al Cav. Guidoni della cosa, scrive esso stesso a Modena a persona di corte in data 7 aprile questa, che riportiamo intera:

«La benignità di S. V. Ill.ma è stata sempre da me riconosciuta per tale, che in ogni occasione mi rende ardito l’occorrere alle sue gratie. Presento che il Ser.mo Sig. Duca suo e mio Signore sia per arrivare in questa Città, incognito, nello stesso tempo, che si saranno i Seren.mi Arciduchi d’Innspruck. Suppongo che facelmente non vorrà sua Altezza valersi della comodità del Palazzo (Pitti) per minor suggetione. In questo caso vorrei rammemorarli la mia umilissima servitù, con l’innumerabili obbligationi da me dovuteli et offerirli la casa mia e tutto quello potesse esser di maggior servitio di S. A. in questa sua venuta. Rappresento a V. S. Ill.ma questo mio sentemento non havendo maggior ardire d’invitare il Sig. Duca, sapendo che sarebbe questo un abusare le gratie di Principe grande col pretendere così segnalati favori, ma non resto già di supplicarla a volermi con buona