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42 Sulla venuta in Italia

come era costume di quei tempi, quando un principe non voleva dare incommodo ad alcuno, ma che non era neppure da farsi caso, che i principi fossero andati ad abitare «in casa del Marchese Bagnesi». Era questi il marchese Francesco modenese, da poco stabilitosi a Firenze, essendo entrato in possesso nel gennaio del 1652 di un lauto maggiorasco pervenutogli per testamento di Giuliano Bagnesi senatore fiorentino, suo parente1. Un lungo carteggio da noi trascorso, che si conserva nel R. Archivio di Stato in Modena prova quali rapporti confidenziali esistessero tra il marchese Francesco e il duca, quindi nessuna meraviglia, che Francesco I avesse preferito andare da lui, giacchè si sarebbe trovato come in casa propria, mentre in casa Corsini sarebbe stata inevitabile un’ac-

  1. I Bagnesi, di antica e nobilissima famiglia fiorentina, ebbero le loro case presso la chiesa di S. Remigio. Di parte guelfa combatterono nel 1246 contro gli Uberti e nel 1260 presero parte alla battaglia di Montaperto. Nel sec. XIII un Bellencino di Catalano Bagnesi giureconsulto si rifugiò a Modena. Questi il capostipite del ramo modenese. Giuliano di Simone fu l’ultimo de’ Bagnesi di Firenze. Aveva lasciato eredi il Balì Tommaso de Medici e figli, ma premorti al testatore, l’eredità passò al marchese Francesco con l’obbligo di dimorare in Firenze. Restò a Modena Girolamo suo fratello, e una sua sorella per nome Ginevra, che era moglie del conte Giuseppe Ronchi oratore estense alla corte di Toscana nel 1652, come s’è detto.