Pagina:Sulla venuta in Italia degli arciduchi d'Austria conti del Tirolo.djvu/55

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50 Sulla venuta in Italia


Ed eccoci giunti al 28, alla giornata del torneo. Il Settimanni riferisce quanto segue (a c. 299-300): «Addì XXVIII di Aprile 1652 Domenica sera fu fatto un bellissimo balletto di cavalli a’ Seren.mi Arciduchi d’Austria nel teatro del Giardino di Boboli, che cominciò a un’ora di notte e finì alle quattro. Operarono a detto balletto 52 cavalieri in diverse squadre divisi ed armati e con bellissime Pennacchiere: ed ogni squadra aveva un colore diverso dall’altro. Capo di detta festa fu il Ser.mo principe Cosimo de Medici primogenito del Granduca. Tutti li cavalieri avevano un gran numero di staffieri vestiti di tele del colore del Padrone inargentate e dorate con spada a lato e dardo in mano. Ed il teatro era di maniera illuminato che pareva di giorno. Comparvevi una grand Orca marina che camminava nel teatro senza vedersi, ne sentirsi chi la movesse e nell’andare girava gli occhi, ed apriva e serrava la bocca e sopra il dorso era un musico benissimo vestito, e dopo avere la detta Orca girato attorno il teatro si fermò davanti li Ser.mi Principi, dove cantò detto Musico assai eccellentemente: e dopo aver finito di cantare si partì l’Orca e si pose nel mezzo del teatro, ed in un momento si disfece quella Machina, la quale di Orca diventò una grossa barca