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104 EMILIO SALGARI

la direzione delle sue palle, non poteva neanche correre alcun pericolo di destare qualche sospetto.

Le urla delle donne che venivano portate attraverso la prateria a corsa sfrenata e quelle degli ultimi squatters stavano per spengersi, quando una banda formata d’una quarantina di pelli-rosse, guidata da un capo che si pavoneggiava nel suo strano e pittoresco trofeo di penne di tacchino selvatico, si staccò dai furgoni e si mise in corsa dietro i cinque fuggiaschi.

Ai terribili guerrieri della prateria occorrevano, a quanto pareva, anche quelle cinque capigliature, come se non ne avessero ormai raccolte abbastanza.

— Camerati!... — gridò John, il quale aveva gli occhi umidi ed era pallido come un cencio lavato. — Tutto è finito!... Risparmiate i cavalli più che potete e non vi allontanate da me. Se fra qualche ora non giungeremo alla miniera, anche noi saremo morti!... —

Le urla di guerra della banda avevano soffocato le sue ultime parole.

I quattro cavalli, sentendo allentare le briglie; avevano fatto un rapidissimo dietro fronte ed avevano ripresa la corsa verso la sierra Escalada, mentre le prime colonne di fumo si abbattevano sui furgoni che i pelli-rosse stavano già saccheggiando frettolosamente, dopo aver finiti gli ultimi difensori.

La caccia cominciava, una caccia commoventissima, attraverso l’ultimo lembo della prateria, che i fuggiaschi stavano attraversando.

La banda indiana aveva subito tentato di disporsi ad arco, colla speranza di raccogliere molto presto le due ali e di chiudersi in un cerchio, però si era subito accorta che aveva da fare con dei cavalieri troppo forti ed audaci per lasciarsi facilmente prendere, e si era messa in fila.

Infatti i quattro cavalli, montati dall’indian-agent, dai due scorridori e da Nuvola Rossa, avevano ancora del vigore da vendere, nonostante la lunga marcia notturna, compita però quasi sempre al passo.

Erano mustani scelti con gran cura, allenati perfettamente, abituati alle lunghissime corse come ai lunghi digiuni.

Con uno slancio impetuoso avevano subito distanziata la banda di altri cinque o seicento passi, così che i loro padroni potevano ritenersi quasi fuori di portata dalle armi da fuoco che gl’Indiani non avevano ancora imparato a maneggiare con grande profitto.

— Non pensiamo che a noi, — disse John ad Harry ed a Giorgio, che gli stavano ai fianchi, mentre Nuvola Rossa si teneva una decina di passi più indietro, per essere più libero di parlare con Minnehaha. — Un giorno il nostro Governo vendicherà quei disgraziati.

— Che non ne abbiano lasciato nemmeno uno vivo? — chiese Giorgio.