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SULLE FRONTIERE DEL FAR WEST 175

Attese parecchi minuti, poi tornò a voltarsi.

Minnehaha era scomparsa fra le alte erbe, ben avvolta nel suo ampio mantello e probabilmente raggomitolata presso qualche cavallo.

Nuvola Rossa si tolse dalla spalla il rifle ed alzò ripetutamente il grilletto senza farlo scattare, per essere ben sicuro che al momento opportuno fosse sempre pronto a funzionare, poi fece scorrere per due tre volte la lama del machete entro la guaina, quindi s’avanzò con una certa cautela verso l’accampamento improvvisato e tese gli orecchi.

John, Harry e Giorgio russavano sonoramente accanto ai loro cavalli. Per la seconda volta una fiamma sinistra illuminò lo sguardo dell’indiano.

— Che bel colpo! — mormorò. — Tre coltellate ed ecco tre capigliature sanguinanti nelle mie mani da regalare a Mano Sinistra. —

Stette un momento come irresoluto, poi alzò le braccia e si lasciò cadere pesantemente fra le erbe.

Imitava la manovra dei ladri di cavalli, quando quelli vogliono ben accertarsi della profondità del sonno dei proprietarî degli animali che devono perdere.

Per tre volte si lasciò cadere, sempre con maggior violenza, in modo da far vibrare quasi il suolo, poi vedendo che i tre volontari della frontiera non si alzavano, nè cessavano di russare, si avanzò ancor più verso l’accampamento e sibilò leggermente, in un modo tutto speciale.

Il suo cavallone, che dormiva fra due grossi fasci di buffalo-grass, udendo il richiamo del padrone, alzò la testa, poi si rizzò bruscamente sulle gambe.

Non aveva più nè sella, nè briglie, nè gualdrappa, ma che cosa importava ad un indiano?

Nuvola Rossa aveva cominciato a retrocedere lentamente, non cessando di sibilare.

Il cavallone, che aveva conosciuto il segnale, aveva lasciato l’accampamento e si dirigeva verso il Lago.

Ad un tratto Nuvola Rossa piombò su di lui e gli balzò sul dorso, piantandogli nel ventre due poderosi calci.

— Va’ finchè ti rimarrà un filo di forze, — disse il Corvo. — Tu devi rendermi questo ultimo servigio. —

Il povero animale dapprima tentò di ribellarsi, sferrando calci in tutte le direzioni, poi, come preso da una subitanea pazzia raccolse tutte le sue ultime forze e si slanciò furiosamente attraverso le terrazze ricche di folte erbe, che si delineavano verso il settentrione.

Nuvola Rossa non avendo nè briglie nè sproni, gli aveva chiusi gli occhi colle mani, lasciando scoperto ora l’uno ed ora l’altro a seconda della direzione che voleva tenere, e non risparmiava i calci.