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252 EMILIO SALGARI

A mezzanotte i mille volontari guidati da John, il quale per istinto si era immaginato che gli Arrapahoes e gli Sioux di Yalla si fossero mossi verso il nord-est per riunirsi ai Chayennes, scoprivano i fuochi indiani accesi intorno alle rovine della missione.

— Sono essi!... — gridò John. — Colonnello, salviamo i figli del vostro compagno d’armi ed i miei amici.

Sono là!... Il cuore me lo dice. —

Delle urla furiose s’alzavano nel campo indiano. Le pelli-rosse danzavano e cantavano intorno al palo di tortura al quale erano già stati legati Harry e Giorgio, i due disgraziati scorridori della prateria, aspettando che Yalla facesse il segnale del martirio.

Vi erano Caldaia Nera, Nuvola Rossa con Minnehaha, Mano Sinistra ed Antilope Bianca capo dei Chayennes.

Il colonnello Chivington radunò intorno a sè quanti cavalieri potè, gridando loro:

— Ricordatevi delle nostre donne e dei nostri figli assassinati da quei selvaggi. —

Squillarono le trombe ed i mille cavalieri, giunti inosservati, si rovesciarono sull’accampamento, ebbri di furore.

Non fu un combattimento; fu un massacro. Gl’Indiani, sorpresi, caddero quasi senza combattere.

Le donne furono sventrate, i fanciulli uccisi senza misericordia, schiacciando loro il capo contro le pietre.

Tutti i Capi, eccettuato Nuvola Rossa che aveva avuto il tempo di scomparire, a galoppo sfrenato, portando con sè Minnehaha, erano caduti.

Rimaneva però ancora Yalla, circondata da pochi guerrieri.

John, che l’aveva subito riconosciuta pel suo mantellone bianco, aveva lanciato il suo cavallo contro la terribile donna, mentre i volontari sciabolavano con furore quelli che le stavano intorno.

— Ti tengo finalmente!... — gridò l’indian-agent, sparandole contro un colpo di fucile.

La sakem degli Sioux, colpita in mezzo al petto dalla infallibile palla dell’indian-agent, era caduta, mentre il suo cavallo bianco si dava alla fuga.

Guardò John cogli occhi ormai velati dalla morte che giungeva a grandi passi, e dopo essersi ben stretta sul petto sanguinante il suo mantellone, disse:

— Mi hai uccisa, ma Minnehaha un giorno mi vendicherà.... —

Era spirata.

La battaglia era finita. Harry, Giorgio, i figli del colonnello che durante la lotta erano rimasti nel sotterraneo, ed il loro padre, erano stati tutti salvati a tempo, ma fra le erbe della prateria giacevano cinquecento pelli-rosse atrocemente mutilati, fra i quali oltre duecento creature non combattenti: donne e bambini.