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68 EMILIO SALGARI

— Il sotterraneo si trova dietro di noi, a destra, presso quell’arcata. Lascia il tuo posto e metti in salvo i cavalli o finiremo per perderli.

Una scala si difende presto, quando si hanno quattro fucili. Spicciati poichè queste bestie fra poco ci daranno un assalto generale, e allora sarà finita per tutti. —

Il giovane sparò un altro colpo di carabina e si diresse, correndo, verso i cavalli, i quali scalpitavano furiosamente e nitrivano disperatamente, come se già provassero i primi morsi dei famelici animali.

I lupi, niente spaventati dalle gravissime perdite subite, forse perchè ad ogni istante nuovi compagni sbucavano dalle vicine selve, rinforzando subito le linee scompigliate, pareva che si preparassero realmente per un grande attacco, il quale avrebbe dovuto finire colla morte non solo dei cavalli, ma anche degli uomini.

Avevano occupate tutte le aperture ed avevano cominciato ad avanzarsi perfino contro i falò. I fuochi ormai non li spaventavano più, come non li trattenevano più i colpi delle carabine.

Nuvola Rossa si era già accorto del grave pericolo, poichè, dopo essersi messo sulle spalle Minnehaha, aveva cominciato a battere in ritirata verso il fondo del refettorio, pur non cessando di far fuoco.

Giorgio non perdeva il suo tempo. Aveva accesa una torcia, aveva trovata la scala che conduceva nel sotterraneo dove erano stati soffocati e fucilati i leperos ed i salteadores messicani ed aveva condotto giù il primo cavallo.

Nuvola Rossa, avendo subito compreso di che cosa si trattava, era sollecitamente accorso in suo aiuto, mettendo prima in salvo Minnehaha ed il proprio mustano. John ed Harry intanto tentavano di trattenere i lupi che diventavano sempre più accaniti.

Per non perdere tempo a caricare i rifles e per non sciupare troppe munizioni, che avrebbero potuto più tardi rimpiangere, si erano messi a scagliare fra le orde fameliche tizzoni infiammati, ottenendo forse maggior successo.

Ed infatti ogni volta che un pezzo di trave o di tavola rimbalzava sul pavimento, sprigionando miriadi di scintilla e getti di fumo, le bestiacce indietreggiavano, mugolando ed ululando.

La lotta non poteva però durare a lungo, poichè, distrutti i falò, l’assalto doveva diventare più sicuro.

Già John ed Harry avevano dovuto riprendere le carabine, quando la voce di Giorgio echeggiò fra due denotazioni:

— In ritirata!...

— Non volgere le spalle, Harry, — s’affretto a dire l’indian-agent. Mostra sempre il viso. —

I lupi si precipitavano attraverso tutte le aperture, decisi a dare un assalto definitivo.

I due uomini, spalleggiati dal gambusino e da Giorgio, i quali