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SULLE FRONTIERE DEL FAR WEST 73

— Nessun odore di fumo, — disse poi, rasserenandosi. — Nessun grosso accampamento dunque, almeno per ora.

Forse i Chayennes sono ancora lontani e gli Arrapahoes non hanno ancora superato il Lago Salato.

Aprite gli occhi, notate qualunque cosa succede, anche insignificante, e marciamo su Kampa, se esisterà ancora.

— Che possa essere stata distrutta? — chiese Harry.

— Te lo saprò dire questa sera se non ci avranno scotennati, — rispose il gigante. — In corsa, camerati, e tenete pronti i rifles. —

I quattro cavalli si slanciarono tosto su quel meraviglioso mare di verzura, immergendosi fra i buffalo-grass, le jucche, le artensie, le salvie, le opunzie nane cariche di fichi gommosi e lasciandosi dietro un gran solco ondeggiante, entro il quale cadevano a miriadi i semi oleosi dei girasoli.

In alto volteggiavano pochi falchi di grandi dimensioni; fra le erbe non si scorgeva nessun essere vivente.

D’altronde solamente i giganteschi bufali ed i cavalli selvaggi avrebbero potuto emergere.

Degl’Indiani nessuna traccia, con non poca sorpresa dell’indian-agent, il quale si aspettava, prima di raggiungere la piccola stazione, qualche caccia commovente.

Quella corsa, guidata con grande rapidità, durava da un paio d’ore, quando gli occhi acutissimi del gigante scorsero numerosi punti neri volteggiare in aria, ora raggruppandosi ed ora disperdendosi.

— Eh!... — fece. — Pare che vi siano delle carogne da divorare laggiù. L’indiano deve essere passato.

— Sono falchi e urubus, è vero? — chiese Harry.

— Che qualche bisonte sia stato ammazzato e poi abbandonato? — chiese Giorgio.

L’indian-agent, invece di rispondere, interrogò il gambusino, il quale guardava ostinatamente verso il settentrione, come se da quella parte dovesse irrompere qualche banda di Sioux con Yalla alla testa.

— Che cosa dite? — gli domandò.

— Dico che laggiù vi sono dei morti, — rispose Nuvola Rossa.

— Uomini?

— Lo sospetto.

— Che qualche combattimento sia avvenuto ieri notte? — si chiese l’indian-agent. — Tutto è possibile ora che la guerra è scoppiata. Andiamo a vedere.

Amici, armate i rifles e tenetevi pronti a lavorare di sperone al mio primo segnale. —

Dopo d’aver notato che i falchi e gli urubus, quegli insaziabili divoratori di carogne, non manifestavano alcun spavento, i quattro cavalieri si spinsero velocemente innanzi e non tardarono a scoprire una massa oscura affondata fra le erbe.