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Atto secondo, Scena seconda 75

Se fossi ora in Inghilterra, come ci sono stato
un tempo, e se avessi questo pesce solamente
dipinto, non un baggiano, nei giorni di fiera,
mi rifiuterebbe la sua moneta d’argento per
vederlo. In quel paese, questo mostro arric‐
chirebbe il suo uomo: ogni strana bestia ar‐
ricchisce il suo uomo laggiù. Certo, non da‐
rebbero un centesimo per soccorrere un po‐
vero stroppiato, ma ne sborserebbero dieci per
vedere un Indiano morto.168-3 Piedi come un uomo
e natatoie per braccia! In parola d’onore, è
caldo! Abbandono la mia prima opinione: la
congedo definitivamente: non è un pesce ma
un isolano che sarà stato colpito dal fulmine.
Si ode rumoreggiare il tuono.
Povero me, ecco la bufera che ritorna! Non
ho di meglio da fare che nascondermi sotto
il suo gabbano: non c’è altro riparo tutto in‐
torno! La sventura vi fa trovare curiosi com‐
pagni di letto! Mi nasconderò là sotto finchè
non sarà passato il tramestìo della tempesta.
Si nasconde sotto le vesti di Calibano.
Entra Stefano cantando
con una bottiglia in mano.

                        Stefano.
Non andrò più al mare, al mare,
sulla spiaggia vo’ morir....