Pagina:Tigre Reale.djvu/119

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— O perchè diventi rossa? Vedi che non te la faccio la corte, e che preferisco essere il tuo buon cugino di una volta, meno i castelli in aria. E poi, starò qui così poco che non abbiamo il tempo d’andare in collera. - Erminia gli stese la mano con un sorriso, mormorando fra le labbra - Matto! - ma il rossore tardò alquanto a dileguarsi dalle sue guance.

In questo momento entrò un signore biondo, senza farsi annunziare. - Mio cugino Carlo, disse Erminia. - Mio marito.

Giorgio accolse il cugino a braccia aperte e lo invitò a desinare. Carlo si scusò col pretesto di un pranzo di amici. Parlarono di viaggi e di cose diverse, e quindi La Ferlita li lasciò soli.

— Tuo marito non mi piace, disse il cugino accomiatandosi.

— Cosa gli trovi?

— Nulla, è un bellissimo giovine, ma non mi piace.

— Insomma a te non piace nè mio marito nè il mio Giannino. Cosa ti piace dunque?