Pagina:Tigre Reale.djvu/121

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le lasciava quell’inesplicabile turbamento che le avea lasciato la prima visita. Adesso si davano del tu anche in presenza di Giorgio. Avevano rivisto insieme quell’anticameretta gialla, che non sembrava più quella neppur essa dopo tanto tempo; Carlo aveva finito per trovare bellino il bamboccio di prima, e veniva sempre con le tasche piene di confetti e di giocattoli che avrebbero potuto servire al più presto fra due o tre anni. La zia Ruscaglia era sempre in giro col suo nipote ufficiale, di cui era superba, e raccontava a tutti la storia delle quattordici ore passate in mare, e dei viaggi che non finivano più. Quindi per un motivo o per l’altro i due cugini si vedevano tutti i giorni - ne avevano così poco da stare insieme! Però con tacito accordo non avevano più tornato sul «ti rammenti,» dopo che una volta Erminia, seria seria e chinando gli occhi, avea risposto a lui che le parlava d’un certo volume del Prati: — Non mi rammento più. Adesso ho da pensare a mio figlio, e non leggo che di rado.

Carlo era proprio un buon ragazzo e avea tutte