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confusamente quel che avrebbe dovuto esserci nel cuore di Giorgio se egli si fosse trovato al mio posto.
Ella dopo un altro silenzio, forse dopo aver superato un’ultima esitazione:
— Il signor La Ferlita è ammogliato?
— Sì.
— È felice?
— Lo credo.
Ammutolì e reclinò la fronte sulla mano. Che cosa sarà stato in quell’anima? Quando rialzò il capo il suo profilo sembrava essersi pietrificato; il naso e la fronte spiccavano nell’ombra con linee secche ed angolose, ma era perfettamente rassegnata o impassibile.
— Grazie, signore, mi disse. Un’ultima preghiera... non gli dica nulla di questa mia fantasia da inferma, non gli dica nemmeno di avermi vista.
Mi accomiatò con un’ultima stretta di mano, e rimase immobile e calma. Soltanto allorchè fui sull’uscio, voltandomi verso di lei, la vidi che si teneva il fazzoletto sul viso.