Pagina:Tigre Reale.djvu/135

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prete alla prima febbre - e in buona coscienza io credo di fare il mio dovere lottando colla malattia della mia russa, quantunque non abbia la menoma speranza.

— Bravo, dottore! disse facendosi un po’ rossa la signora Erminia, la quale sino allora non avea ardito prender parte alla conversazione. Mi pare che sia proprio così! Molti mali ci vengono addosso appunto per la paura che ne abbiamo, e ci vincono più facilmente allorchè ci lasciamo sopraffare senza combatterli... certe cose bisogna guardarle coraggiosamente in faccia per vedere quali sono... e alla fine forse non ci è nulla di irresistibile, nè di fatale.

La Ferlita ascoltava la moglie sorridendo con una specie di tenera compiacenza, di rispetto e d’indulgente compatimento. — Mia cara Erminia, le disse poscia accarezzandola con la voce, come vuoi parlare tu di cotesti mali e del modo di vincerli!... Tu sei una bambina, tu! la sorella maggiore del nostro Giannino!...