Pagina:Tigre Reale.djvu/154

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gli occhi e il cuore della povera madre si gonfiavano di lagrime. Sin che il sole avea scintillato sui vetri della finestra l’era parso di sentirselo in cuore a guisa di un raggio di speranza; ma appena le tenebre cominciarono a calare, sembravale che si aggravassero come gramaglie su quel corpicino sofferente e l’illividissero, se le sentiva condensare in petto come un gruppo di lagrime.

Tutti i domestici erano in moto per la casa, ma ella non permetteva che alcuno entrasse. Era sola in quella gran camera piena delle ombre del crepuscolo, accanto a quel poveretto che agitava di tanto in tanto le piccole braccia in cerca d’aiuto; non diceva una parola, le lagrime le scorrevano zitte zitte sul viso, e solo allorchè udiva un passo nell’altra stanza volgeva verso l’uscio gli sguardi ansiosi per interrogare la prima impressione del medico che veniva d’ora in ora. I suoi occhi si seccavano, divenivano febbrili ed ardenti; faceva alcune domande al dottore, dicevagli quel che l’era sembrato vedere delle fasi