Pagina:Tigre Reale.djvu/182

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XVII.



Da quel momento Giorgio avea guardato la moglie con tutt’altri occhi. Le scopriva ogni giorno dippiù un’attrattiva pudica, velata, profonda direi, ma fortissima, negli occhi limpidi, nell’accento carezzevole, nell’attitudine modesta, in quel cuore che potea sentire anch’esso il soffio dello stesso uragano che devastava il suo, che anzi l’avea forse sentito, e che lo soffocava coraggiosamente; coteste qualità la rendevano più leggiadra; sentiva che se non fosse stato suo marito, la seduzione di quella grazia così schietta, così ingenua e riservata, avrebbe acceso sino al furore i