Pagina:Tigre Reale.djvu/65

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— Amico? sì, amico! Vi credo mio amico. Ma ho tanti amici! San Damiano, Colli, de Rancy... e dai miei amici non mi piace esser contraddetta.

— Perdonatemi, è stato per la prima e l’ultima volta.

Senza badare al tono di quella risposta e cambiando improvvisamente il tono della sua:

— L’ultima? che brutta parola... Infatti... è vero. Chissà se ci rivedremo mai più? chissà?

Il freddo la faceva rabbrividire e tossire leggermente.

— Piuttosto, se volete, datemi il mio scialle: è sul canapè, presso la finestra.

Poi, incrociandosi lo scialle sul petto, e fissandolo in viso con una gran serietà:

— Vedete che son ragionevole infine, e che finisco col dar retta ai miei amici.

Così dicendo andava diritta pel viale, un po’ stretta nelle spalle, pallida e fredda, colle labbra increspate dall’aria frizzante, alquanto imbarazzata dalla veste che il vento le attorcigliava alle gambe e sbatteva col fruscio di una vela allentata.