Pagina:Trattato de' governi.djvu/96

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parti della città stieno insieme, e mantenghisi nello esser loro. Li re adunque vi stanno contenti per l’onore che gli hanno. E li cittadini buoni e onesti son soddisfatti per il senato che v’è, essendo tal dignità senatoria data in premio della virtù. E il popolo vi sta quieto per il magistrato degli Efori, il quale è composto d’ogni sorte uomo.

Ma egli stava bene, che, tal magistrato fosse composto ben d’ogni sorte uomo; ma non che e’ vi fossin eletti in quel modo, che e’ sono, che è invero molto da fanciugli. Ancora e’ v’è padrone di giudicare casi importantissimi uomini vili; però non è bene, che e’ vi dien giudizî pettorali, ma giudizî, che sieno scritti, e dalle leggi ordinati. È ancora il modo del viver degli Efori non consentaneo all’intenzione di quella republica. Che invero egli è un vivere, che ha molto del molle; e nel resto dei cittadini è un’asprezza di vita, di tal maniera ch’e’ non può essere sopportato; anzi gli cittadini, furtivamente ingannando la legge, si danno ai piaceri del corpo.

È ancor difetto nel senato dei loro vecchi, perchè egli starebbe forse bene, dove gli cittadini fossin buoni, e sufficientemente disposti alla virtù. E contuttociò è dubbiosa cosa, se e’ fosse bene far sempre gli medesimi padroni di giudicare casi d’importanza grandissima; perchè così come nel corpo, parimente nella discursiva parte, vien la vecchiaja. Ma dove e’ sono assuefatti di maniera, che il legislatore stesso non si fidi di loro che e’ sieno buoni, è egli in tutto ordine pericoloso.

Apparisce bene, che gli senatori molte cose vi donino, e molte grazie vi faccino di quel del publico. Onde sarebbe meglio, ch’egli avessino a render conto delle loro azioni; il che ora non vi si fa. Pare ancora, che il magistrato degli Efori vi sia un correggimento di tutti