Pagina:Tre tribuni studiati da un alienista.djvu/105

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Cristo fu accusato, e si dichiarò innocente. Il popolo gridò: tolle, tolle, crucifige!

Coccapieller fu accusato, processato, imprigionato e infamato in mille guise.

... Cristo fu tradito con un bacio; Coccapieller col silenzio: il traditore di Cristo fu Giuda, il suo più caro apostolo; il traditore di Coccapieller fu Pianciani, il suo collega.

... Finalmente Cristo inalberò sul Golgota il vessillo della redenzione del genere umano; Coccapieller ha inalberato nell’aula del Parlamento Italiano la bandiera dell’onestà, della moralità, della giustizia». (Dall’Ezio II, 30 gennaio 1883, n. 27).

«Sì, sappiatelo, anche Roma aveva dato il suo uomo, e se vi è qualche celebrità spiccata che si è innalzata nell’epopea del nostro nazionale risorgimento - credetelo, vi è anco un romano, e questi è chi scrive, Coccapieller - la di cui vita intiera potrà comparire al pubblico setacciata.

Eh! miei cari, so bene perchè la sera del dieci agosto mi voleste far regalare delle pillole di piombo, ma la mano di Dio che ha guidato la stella d’Italia, allontanò dal mio petto il piombo Tognetti, armato dai vili, sicari, ladri, i traditori della patria, ma la Dio mercè Francesco Coccapieller, il fiero Romano, vive ancora, per dire nella faccia a tutti la loro vita passata di obbrobrio e d’infamie.

Sì, ve lo scrissi un giorno. Se durante il periodo che percorrono le nazioni, non sorgesse di tanto in tanto qualche uomo provvidenziale, e dove mai finirebbero le nazioni dove si accumula la più sfrenata