Pagina:Tre tribuni studiati da un alienista.djvu/192

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cellieri, si dovrebbero, questi, obbligare ad apprendere la stenografia ed applicarla nei punti più essenziali dei processi; punti che non dovrebbero essere protocollati dopo, ma seduta stante, onde impedirne ogni errore1. Quanto risparmio sia con ciò conseguibile, ben lo dimostra la statistica, che ci dà 29,361 ricorsi in appello respinti, perchè in ritardo, o irrecivibili sopra 41,000; evidentemente, a più della metà dei ricorsi avrebbe potuto essere risparmiata la presentazione.

Le nostre leggi permettono di appellarsi anche senza addurre motivi, anzi, anche quando motivi non ci sono, sicchè avviene, che da un tribunale lontanissimo, p. e., da Vercelli a Torino, il detenuto sia coi suoi complici se esistono, anche se non appellanti, trasportato a Torino, e una Corte si raduni per null’altro che per ripetergli il non farsi luogo, per mancanza di motivi.

E poi si cercano le economie nei periti, e ci lagniamo che manchi nei luoghi più necessari la forza pubblica, occupata in tali serie imprese!

Se noi consultiamo la storia delle istituzioni giudiziarie di Roma, troviamo che la introduzione dell’appello non fu conquista di libertà, nè garanzia di retta giustizia, ma invece strumento di politica illiberale e retriva, perchè preordinata a mezzo di accentramento del potere nelle mani dei governanti2.

Ai tempi della Romana Repubblica si conosceva l’apellatio ad populum, ma come sindacato verso i ma-

  1. Lombroso, Incremento del delitto in Italia e mezzi per prevenirlo. — Torino, Bocca, 1879.
  2. Casarini, Dell’Appello. — Riv. penale, novembre 1878.