Pagina:Trento con il sacro concilio et altri notabili.djvu/202

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[Reliquie di Goti, & altri Barbari, dove siano.] bardia;havendo à ciò contribuito non meno gli Hunni Seguaci d’Atila, i Goti, Ostrogoti, e Visigoti, che furono avanti, le de’ quali Reliquie rimasero affatto sbandate da’ stessi Longobardi, che sopravennero. Et è notabile de’ Goti in particolare, che avanzorono alla strage di Narsete, e di quelli, che scamporono dall’Armi Lombarde, l’essersi ritirati parte nell’Appennino, parte trà i Monti della Retia, dove ancor vive razza, come parimente de’ Cimbri, e de gli Unni. Trà i luoghi vicino à Trento di questa fama si nomina Cimbra, Pergine, Pinè, Folgaria, Val Arsa & altri.

[Italia afflitta.] Per l’invasione poi, e tirannia di tanti Barbari, senza dir di Trento, mi figuro la povera Italia, già dominante ridotta stranamente in servitù, e qual sì bella, civile, e gentil Donzella deflorata in ogni luogo, dilapidata, dissipata.

[Alboino primo Rè de’ Longobardi in Italia.] Hor’ al proposito, il Rè de’ Longobardi Alboino circa l’anno del Signore 570. impadronitosi di Trento, lo costituì Ducea, e vi prepose al governo il Duca Como; per quanto scrive Paolo Diacono, e lo riferisce il Franco. Il Pincio scrivendo de’ Longobardi, comincia dalla morte del Rè Clefo, che rimase strozzato in Pavia da un Fanciullo; e parlando di que’ 30 Longobardi destinati al governo delle Città Ducee, per primo, che reggesse Trento, pone Evino, da altri chiamato, Ennio: ma per equivoco. Io però adherisco ad opinione