Pagina:Trento con il sacro concilio et altri notabili.djvu/219

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nelle Donne si condanna mirabilmente dal proprio Sesso in una lettera latina di Laura Cereta Gentildonna Bresciana, che ne hà stampato à lungo una solida solenne invettiva, come riferisce il P. Agostino Mazzini. Et il P. Alberto Alberti della Compagnia di Giesù, Patricio di Trento trà l’altre sue Opere hà fatto uscir quella de vano Mulierum cultu; Libro ripieno di più dotta Christiana Critica.

[Antico parlar di Trento, quale sotto Reto.] Quanto al Linguaggio, che regnò à Trento non saprei dirne al tempo di Reto le qualità; mentre non ne trovo le memorie. Per congettura si può credere, che il parlar d’all’hora non fosse barbaro, come che veniva dall’Italia: ma fosse Idioma latino, misto di Greco: lingua questa, che à quel tempo era assai diffusa: benche però dall’Alpi Retie, e Noriche vicine saran venute Voci di Tedesco antico lasciato in Germania da Tuiscone, e Compagni, che vi vennero. doppo la Confusione di Babel.

[Sotto Brenno.] Da Brenno senza dubbio venne à Trento il parlar Gallico antico, e rozzo, della fasson di quello, che adesso i Francesi chiamano Gaulois, e ancor più barbaro. Trà i Luoghi del Trentino vivono tutt’hora voci di tal Lingua in Val di Nonn sparsevi nel passaggio, che vi fece venendo dalla Gallia lo stesso Brenno, e doppo di lui l’Essercito del Duce Cranicchio, come si dirà.

[Sotto i Romani Consoli.] Dalla Romana Republica domatrice de’ Galli Sennoni, & altri Barbari si sparse à Trento’ l’Idioma latino buona parte: benche misto di Greco, &