Pagina:Trento con il sacro concilio et altri notabili.djvu/228

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d’ambe le parti con nodo alla Coda; e tutto il Corpo dell’Aquila vedesi cosperso di fuoco, e stille di sangue, come trà gli altri Luoghi appare nel Cielo di Communità.

[Arma di Tre Trento Trento da chi donata.] Fù donata quest’Arma da Giovanni Rè di Boemia, Conte del Tirolo al Vescovo di Trento Nicolò, per Insegna di S. Venceslao l’anno 1339, e ne consta Diploma emanato li 9. Agosto in Vratislavia. Il simbolo di tal Arma non hà bisogno d’interpretatione; mentre da se parla una generosità d’Aquila guernita d’oro sù’l Candore del Campo. Le fiamme, ò stille di sangue denotano le Guerre, e stragi patite dalla Città, e Trentina Chiesa, esposta come dice il Diploma: Hostium incursibus velut signum ad sagittam. La porta il Prencipe nella sua Arma per Insegna del Principato. Avanti l’anno 1339. che Arma portasse la Città di Trento non mi consta: se non che è probabile, fosse la forma d’un Tridente di cui anche si valsero i Trentini come di simbolo.

Del resto il moderno dominio di Trento, come misto di Spada, e Pastorale si rende non men facile à chi regge, che à chi è suddito, per le conseguenze che seco porta un essere di stato ambidestro. Trà il Conte del Tirolo, e il Trentin Vescovo si da come dissi, titolo d’Avvocatia, e passano le Compattate che si fanno per la causa publica, à qual fine si contribuiscono le Steure, che occorrono. Concorrendosi anco nelle Diete Provinciali d’Insprugg, dove all’invito, che precede, si mandano Inviati publici. Come questo anno 1672. vi s’è portato per parte del Vescovo il Dottor e Consiglier Antonio Sizzo, e per il Capitolo il Canonico Giacomo Roveretti di Freiberg.