Pagina:Trento con il sacro concilio et altri notabili.djvu/321

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misforzi; e poiche han tolto l’acque alla Città, tentano privarla anche del Vino, ch’è il Nervo. Nel mese di Settembre assaliscono per tutti i contorni la Vindemia, e la rapiscono, scorrendo armati, e conducendo l’Uve a viva forza. [Sortita notabile de’ Trentini di Città contro i Rustici.] I Trentini perciò fanno varie sortite di Città, e assaliti i Rustici li sturbano dalla preda, nascendo combattimenti. E tra l’altre volte, che segue ciò, hebbero la peggio i Villani un dì particolarmente, che furono rotti, spogliati dell’Uve, Carri, Bovi, & Ordigni, e quindeci di loro presi, e condotti à Trento, altri essendo sù’l Campo restati morti.

[Rustici ridotti à mal passo.] Hor li tentativi de’ Rustici fatti, e intrapresi senza Capo, e Consiglio, e senza più haver’ appoggio in Città, cadendo di mal’ in peggio, precipitorono; e se bene di nuovo si rimise il Campo à Cognola in grosso numero; ad ogni modo mancando chi tenesse à segno, tutti si sbandorono ben tosto confusamente. [Ambasciata de’ Rustici al Vescovo di Trento.] Sì che passati hormai que’ primi furori, e ridotto il rusticano eccesso à pentimento, sedossi la seditione, e li Villani rivenuti in se risolsero mandar Amhasciatori al Vescovo, per chieder perdono. Ammessi i Legati all’Udienza cercorono con lunga diceria scusarsi sotto varij pretesti delle passate delinquenze, e hostilità, protestando in avvenire ogni più intiera fede à piè del Prencipe.

Il Cardinal Clesio con la sua innata grandezza d’animo inclinato alle humiliationi de’ supplichevoli, doppo haver detto, non esservi castigo sì atroce, che i Rustici non meritassero, si dichiarò voler’ usar