Pagina:Trento con il sacro concilio et altri notabili.djvu/34

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30 Trento

de’ vicini Monti, ò sbandita affatto l’Aura Etesia di Tramontana, son sopportabili; ne ivi la Canicola, ò il Sol Leone per essere trà luoghi di Montagna, fà gran fierezze.

[Aria di Trento quale.] Quanto all’aria questa regna in Trento, gentil, purgata, e salubre generalmente: così portando la qualità del Sito, ch’è libero in vicinanza di Colli, e Monti su’l corso dell’Adige ne lungi di Fersina. Si riserva tal’hor in Està qualche crassitie, che domina di vapori, almen nel sito più basso di Città, all’hora massime, che prevalendo Austro, resta perdente l’Aquilone. [Inondatione dell’Adige, e suoi effetti.] E si riservano in particolar que’ tempi, che inonda l’Adice le Campagne, perche all’hora, tornando il Fiume nel suo letto, lascia sù le Terre il lezzo causato dall’Acque; onde poi il Sole fabrica in aria vapori, che son’ infetti. [Anno notabile d’infermità.] Per altro vi regnano di rado influenze di Febri acute, ò altri morbi di gran pravità, se non è qualche Costellazione di caldo, ò altra impressione straordinaria, com’è avvenuto nel passato Anno 1669 che in Agosto furono in campo Febri così strane, che la Morte rapì senza le triviali, varie persone anche di grado, in età prospera.

E poi che hò toccato l’Inondationi dell’Adice, queste seguono tal’hora così grandi, che il Fiume prendendo forma di Lago occupa da un Monte all’altro tutta la Valle. Scrive il Pintio d’una furiosissima inondatione seguita à Trento, circa l’anno del Signore 583 regnando l’Imperator