Pagina:Trento con il sacro concilio et altri notabili.djvu/506

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502 Trento.

1432. [Castel di Riva nominato Città, e come.] I Veneti poi, come trovo scritto, la ripresero l’anno 1439. à viva forza, & la munirono vie più, come Luogo geloso, e di conseguenza, e vi governò trà gli altri Francesco Foscari; fin che alla fine l’anno 1509. per la Lega di Cambray uscita Riva dalle mani de’ Veneti entrò in poter del Vescovo di Trento Giorgio di Neidech; dal qual tempo in qua, essendosi mantenuta in pace, e tranquillità, è cresciuto il Luogo di traffico, popolo, civiltà, e fabriche à tal segno, che di Castello molto nobile, come lo chiama Leandro Alberti, hoggi giorno Riva fà figura di Città, e per tale vien nominata dall’Imperator Massimigliano II. in Lettera espressa originale, ch’io hò visto in Data di Praga 22. Luglio 1575. sottoscritta di pugno dello stesso Imperatore, con Sigillo Cesareo, Diretta à’ Publici Rappresentanti del Luogo, e conservata in Archivio.

[Riva, e suo sito geografico.] Quanto all’essere geografico, Riva situata, secondo il predetto Leandro Alberti in Lombardia, è compresa trà l’Alpi Retie nel Vescovato di Trento, come Patrimonio di S. Vigilio. Giace in ripa del Lago Benacense, che la bagna trà Levante, & Ostro, dov’è il Porto; da Ponente è guardata dal Monte, dove stà il Bastione, ò Balouardo; da Levante hà il Monte, ò Promontorio verso Torbole; e da Settentrione s’apre il Tratto di Pianura verso Arco.

Il Recinto di Riva circa mezzo miglio, e più di forma tetragono è d’antiche Mura con Fossa, che la serrano da tre parti, dall’altra ha-