Pagina:Trento con il sacro concilio et altri notabili.djvu/530

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526 Trento.

Benaci à Ripa; Sanguis, & Unda procul.
Regia, sanguineo non gaudet nomine, Pacis,
Et prohibet Patrius nomina Baccus aquæ.
Non hanc Benaci: sed mundi dicite Ripam.
Est Mare Mundus; habet Ripam, ubi iuta quies.

[Lago Benaco onde detto.] Quanto poi al Lago Benaco, di cui fà mentione Plinio, Strabone, Tolomeo, & altri, chiamossi Benaco probabilmente dal Castello Penede presso Naco, come vuole Sabellico; ò, secondo Leandro Alberti dal Castello, e Città di Benaco, dove hoggi è Tusculano, essendosi Benaco sommerso già da un particolar Diluvio, come mette anco Helia Capriolo nelle sue Bresciane Croniche. [Lago Benaco detto di Garda, e perche.] Hora questo Lago chiamasi communemente di Garda da Garda Castello reso celebre, doppo che, come scrive Biondo, vi fù prigione Alonda, ò Adleida già moglie dell’Imperator Lotario fattavi porre da Berengario III. circa l’anno 930. E detto Castello dato in Feudo à’ Scaligeri dal Vescovo Adalpreto II. come notai, doppo varie rivolte di Possesso, hoggi stà in poter de’ Venetiani.

[Misura del Lago di Garda.] E lungo il Lago di Garda, secondo Strabone miglia 63. e largo 30. benche ciò non s'approvi da Leandro Alberti; e in fatti il Lago cominciando da Peschiera verso Ostro, e terminando à Riva verso Aquilone non hà di lunghezza, che miglia 35. al più, si come assai manca di larghezza; ne sò, come Strabone habbia preso in Lago un tal Granchio. E Lago di grand’Utile per la Navigation’, e per la Pesca: ma insieme molto periglioso, e fiero, per l’Onde non meno sferzate