Pagina:Ultime lettere di Jacopo Ortis.djvu/154

Da Wikisource.
152 discorso sul testo del poema di dante.


fermare che Dante «in età di trentacinque anni era andato a» ricoverarsi in Verona1.» Or quell’anno trentacinquesimo di Dante spetta al 1300, anno del Giubileo, quand’ei finse di avere viaggiato nei mondi de’ morti. Certo ei n’avea trentasette allorché i Fiorentini nel 1302 lo mandarono a guardare anche negli altri paesi l’inferno, e il purgatorio de’ vivi; e talvolta anche il paradiso; perchè ricordandosi com’ei viveva fra concittadini calunniatori venali, la desolazione domestica nell’esilio dovea parergli beata. Inoltre, Cane della Scala era allora di undici anni e pupillo. Però Gaspero Gozzi (ed è uno de’ pochi a’ quali importa più il vero chela vittoria) per conciliare l’epoca nella quale Dante incominciò il suo Poema con l’epoca assai più tarda della signoria di Cane della Scala, trovò «che maestro Michele Scotto aveva prognosticato al principe ancor fanciullo l’ampliazione de’ suoi dominj; e che il poeta per gradire a quel signore ch’era di setta ghibellina, allargò la profezia dell’astrologo.» E vedo che Dionigi Streccili, il quale per eleganza di erudizione e d’ingegno somiglia al Gozzi, e sente per avventura più addentro nello stile di Dante, scrive: «Niuno meglio del Gozzi ha sciolto il nodo2.» Ma quel re letterato che a sciogliere il nodo de’ preti indiani si valse più della spada che della scienza, fece da savio; e chi fidando nell’ingegno si prova a sgropparne de’ così fatti, ne raggroppa degli altri e non se ne avvede. Maestro Michele viveva famoso cento anni innanzi che Dante lo trovasse nell’inferno a far almanacchi a lato d’un ciabattino; — e questo nodo può sciogliersi per avventura allegando che il maestro rivisse per arte magica a profetare in corte di Cane della Scala. I pronostici s’avverarono in guisa che furono poi registrati nelle croniche di quell’età; — e questo è nodo che alcune citazioni dalla storia sacra e profana de’ miracoli possono sciogliere di leggieri. Per ultimo, come Dante potesse indursi ad esagerare per adulazione que’ vaticinj, e costituirsi complice d’un impostore ch’ei pur dannava all’obbrobrio de’ posteri3, è nodo che ogni uomo può sciogliere con l’esempio di molti mecenati e poeti. Sono tre nuovi nodi a ogni modo; e tutti intricatisi intorno a quell’unico che il Gozzi s’è provato di sciogliere: ed oggi un Inglese, a sciogliere l’ultimo de’ tre nuovi nodi, n’aggiunge degli altri parecchi.

XX. Un Inglese, uomo dotto, s’appigliò all’espediente di rifiutare ogni data qualunque proposta sino a’ di nostri: e rifacendosi da una cronologia tutta nuova, pose mano a un nuovo commento della Divina Commedia4. Il primo volume, senza

  1. Osservazioni Letterarie, tom. II, pag. 249, citate dal Pelli, pag. 133, nota 2.
  2. Appendici all’edizione romana, vol. IV, 1817, pag. 186.
  3. Inferno, c. XX, v. 115.
  4. A Comment on the Divine Comedy, by ***, vol. I, London, John Murray, 1822.