Pagina:Ultime lettere di Jacopo Ortis.djvu/16

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14 prefazione.


Lettere di Jacopo Ortis stian lungi dalle mani dei giovani. Noi invece crediamo di far cosa utile alla causa della civiltà ammanendo al pubblico un volume, che contiene le due opere più insigni del Foscolo dal lato dello stile, del sentimento e della erudizione, e che pel tenue prezzo può essere alla portata di qualunque studente, e di qualsiasi operajo. I novelli Farisei politici e religiosi vorrebbero una gioventù molle, pieghevole, ciecamente serva ai loro comandamenti, adoratrice dei fatti compiuti e della monarchia; noi invece desideriamo che sorga una generazione d' uomini, che sentano altissimamente di sé stessi, non pieghino il dorso alla idolatria di nessuno, scrutino imperterriti le origini e le finali destinazioni dell' uomo, vogliano parità di trattamenti per tutti, nelle loro speculazioni filosofiche e religiose dubitino, perchè dal dubbio soltanto può scaturire il vero, e finalmente abbiano sempre in cima d'ogni loro pensiero la libertà e la grandezza della patria. In questo caso soltanto si deve sbandire il dubbio, perchè da esso nascerebbe certamente la schiavitù, e di nuovo fors'anche la dominazione straniera. Quando si tratta della libertà e della indipendenza della patria, i veri uomini e non pecore matte, si risolvono prontamente a dar di piglio al ferro e combattere per vincere o morire. Tutti questi sublimi pensieri, tutti questi nobili e generosi sentimenti rampolleranno rigogliosi nell'animo dei giovani che leggano l' Ortis e il Discorso sul Testo di Dante. Noi non abbiamo il timore di certuni, che un giovane alla lettura dell' Ortis possa facilmente essere tratto al suicidio. Il suicidio non è mica un fatto del quale si possa disporre a nostra volontà. L'infelice che viene trascinato a quel passo, sortì nascendo il germe della fatale malattia, che si svolge lentamente come la tisi, e non credo che vi sia rimedio capace di sanarla. E chi per avventura non ha questo germe nel cuore, ha un bel leggere e rileggere Le Ultime lettere di Jacopo Ortis, ma non si sentirà muovere menomamente ad imitarlo. E infatti noi leggiamo quotidianamente nei giornali molti casi di suicidio, i quali furono provocati da tutt'altre cause, ma non mai da quella della lettura dell' Ortis, opera ignota alla massima parte dei suicidi. Ad uno, che non abbia sortito dalla natura il coraggio militare, avete un bel dire che impugni il moschetto e scenda in campo contro il