Pagina:Ultime lettere di Jacopo Ortis.djvu/44

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42 ultime lettere d'jacopo ortis.

O Sole, diss’io, tutto cangia quaggiù! E verrà giorno che Dio ritirerà il suo sguardo da te, e tu pure sarai trasformato; nè più allora le nubi corteggeranno i tuoi raggi cadenti; nè più l’alba inghirlandata di celesti rose verrà cinta di un tuo raggio su l’oriente ad annunziar che tu sorgi. Godi intanto della tua carriera, che sarà forse affannosa e simile a questa dell’uomo; tu ’l vedi; l’uomo non gode de’ suoi giorni; e se talvolta gli è dato di passeggiare per li fiorenti prati d’aprile, dee pur sempre temere l’infocato aere dell’estate, e il ghiaccio mortale del verno.

22 gennajo.

Così va, caro amico: — stavami al focolare del mio castaldo, dove alcuni villani de’ contorni s’adunano a crocchio a riscaldarsi, contandosi le loro novelle e le antiche avventure. Entrò una fanciulla scalza, assiderata, e fattasi all’ortolano, lo richiese della limosina per la povera vecchia. Mentre la si stava rifocillando al fuoco, esso le preparava due fasci di legna e due pani bigi. La villanella se li pigliò, e salutandoci, uscì. Usciva io pure, e senz’avvedermi la seguitava, calcando dietro le sue peste la neve. Giunta a un mucchio di ghiaccio, si soffermò esaminando con gli occhi un altro sentiero; ed io raggiungendola: — Andate voi lontano, ragazza? — Signor mio, no; un mezzo miglio. — Pur que’ due fasci vi fanno camminare a disagio; lasciatene portare uno anche a me. — I fasci tanto non mi darebbero noja se mi li potessi reggere su la spalla con tutte due le braccia; ma questi due pani m’intrigano. — Or via, porterò i pani. — Non fiatò, e la si fe’ tutta rossa, e mi porse i pani ch’io mi riposi sotto il tabarro. Dopo breve ora entrammo in una capannuccia. Sedeva in un cantuccio una vecchierella con un caldano fra’ piedi, pieno di bracie smorzate, sovra le quali stendeva le palme, appoggiando i polsi su le estremità de’ ginocchj. — Buongiorno, madre. — Buongiorno. - Come state voi, madre? — Nè a questa, nè a dieci altre interrogazioni mi fu possibile d’impetrare risposta; perch’essa attendeva a riscaldarsi le mani, alzando gli occhi di quando in quando come per vedere se eravamo ancora partiti. Posammo trattanto quelle poche provvisioni, e la vecchia le stava considerando con occhio immobile: e a’ nostri saluti e alle promesse di ritornare domani, la non rispose se non se un’altra volta quasi per forza: Buongiorno.

Ravviandoci verso casa, la villanella mi raccontava, che quella donna ad onta di forse ottant’anni e più, e di una difficilissima vita, perchè talvolta avveniva che i temporali vietavano a’ contadini di recarle la limosina che le raccoglievano, in guisa che vedevasi sul punto di perire di fame, pur nondimeno tremava tuttavia di morire: e borbottava sempre sue preci perchè il cielo la tenesse ancor viva. Ho poi udito dire