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198 capitolo xvi.

CAPITOLO XVI.


I cacciatori della baia di Hudson.


Durante tutta la giornata, la tempesta non cessò di ruggire intorno all’automobile ed al carrozzone, aumentando le inquietudini degli assediati, i quali temevano di vedersi seppellire sotto parecchi metri di neve.

La scomparsa della luce non portò nessun cambiamento.

Fioccava sempre ed il vento non finiva mai di ululare. Sulla vicina baia di Hudson la tempesta doveva infuriare tremendamente.

Il freddo aumentava. Un termometro appeso fuori da un finestrino aveva rapidamente raggiunto i 30°.

— Signor di Montcalm, — disse lo studente dopo la cena, che era stata piuttosto triste. — Come finirà questa faccenda? Se questa tempesta continuerà, noi finiremo per non poterci più muovere.

Tutta questa neve che si accumula intorno a noi gelerà e ci chiuderà come entro una morsa.

— Che cosa volete che vi dica? — rispose il canadese, il quale fumava la sua pipa seduto dinanzi al tavolino collocato sotto la lampada. — Aspettiamo che questa ira di Dio cessi.

— Può durare molti giorni.

— Oh!... Anche delle settimane, se non dei mesi, — disse l’ex-baleniere. — Ne so io qualche cosa.