Pagina:Una sfida al Polo.djvu/321

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il ritorno 315


— Morto!... Già, non aveva mai avuta fortuna quel disgraziato.

— Ah!... — fece il canadese, coi denti stretti.

— Sicchè domani tutti i giornali dell’America parleranno di voi, diventerete l’uomo più popolare degli Stati dell’Unione e del Canadà, e parleranno del nostro matrimonio, poichè voi avete conquistata valorosamente la mia mano.

— Quale, miss? — chiese il canadese, un po’ ironico.

— La mia: siete voi che avete vinto.

— Ebbene miss, a quella vittoria alla quale era impegnata la vostra mano io vi rinuncio, — rispose il signor di Montcalm, con voce grave. — Le donne che esigono delle vittime e che cercano di spingere degli uomini ad uccidersi in imprese arrischiate, non hanno mai fatto fortuna nel Canadà.

Miss, cercatevi pure un marito fra i vostri compatriotti.

— Avete detto? — gridò la giovane furente.

— Che miss Ellen Perkins non diventerà mai la signora di Montcalm. —

Ciò detto il canadese le volse le spalle e uscì dalla stanza.

La giovane spezzò con un pugno un magnifico vaso giapponese mandandolo in mille pezzi, ed a sua volta uscì seguita da uno scroscio di risa sardoniche del campione di Cambridge.

L’indomani tutti i giornali degli Stati dell’Unione e del Canadà salutavano con grande entusiasmo la nuova vittoria dell’automobile e la conquista del Polo artico.


Fine
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