Pagina:Una sfida al Polo.djvu/75

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l’equipaggio dell’automobile 69

e perfino S. A. Jam Sahib di Nawanagar, il più popolare ed il più noto dei principi indiani spodestati.

— Ah!... — fece il signor di Montcalm, ridendo. — E poi si insegna altro di meglio in quelle Università?

— La corsa agli ostacoli, il salto in altezza, il lancio del peso.... Diamine!... Bisogna ben dimostrare che i matricolini di Cambridge valgono quanto e forse meglio di quelli di Oxford.

— Chi ha vinto dunque quest’anno? Oxford o Cambridge?

— Cambridge, signor di Montcalm, poichè c’ero io, proclamato primo campione in tutti gli esercizi.

— Ed ultimo come studio.

— Ohimè, purtroppo. Lo sport ha ammazzato i miei libri. —

Il canadese non potè frenare uno scoppio di risa.

— Consolatevi, mister Walter Graham, perchè se voi vi foste invece presentato a me con una laurea d’ingegnere, d’avvocato o di dottore, vi avrei subito risposto che per quelle persone non c’era posto al Polo.

— Ah!... Signore!... — esclamò l’inglese, col viso raggiante.

— Adagio, mio caro giovanotto, disse il canadese, il quale non si stancava d’ammirare la solida muscolatura dello studente bocciato, — ditemi innanzi tutto che cosa siete venuto a cercare in America.

— La fortuna, signor di Montcalm. Avevo intenzione di arruolarmi fra i cacciatori della Compagnia della baia di Hudson.

— Ma quella compagnia recluta solo dei tiratori.

— Io spengo una candela a duecento passi, con un colpo di mauser.

— Scherzate?

— No, signor di Montcalm. Non temo nessun tiratore, io. Quando vorrete ve ne darò una prova.