Pagina:Versi di Giacomo Zanella.djvu/171

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le nuove generazioni. 157


     Noi d’improvviso al regno
Surti di tombe, a ringoiarne aperte,
Folla larval, tumultüosa il segno
44Seguiam di libertà con orme incerte.

     Altri, in sé chiuso, il grido
Della patria non ode ed in tempesta
Veder l'onde desia, purchè sul lido
48A’ naufraghi arraffar possa la vesta;

     Altri de’ pochi irride
A’ magnanimi intenti e la ferita,
Fatta quasi mortal che fuma e stride,
52Sul sen materno sogghignando addita:

     Scorati tutti e servi
Della vana di un giorno aura che i forti
Nella mota travolve e de’ protervi
56Fida alla man d’un popolo le sorti.

     O giovinetti, o speme
Di più sincere età, se di leggiadri
Studi e di fatti nobiltà vi preme,
60Unico esempio non chiedete a’ padri.

     Fra ’l bando e la catena
Messi, di notte, con erculeo stento
Noi l'opra alzammo; ma con rotta lena
64Or n’accasciamo appiè del monumento.