Pagina:Versi di Giacomo Zanella.djvu/209

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alla memoria di guglielmo toaldi. 195


     Non è ver, mio diletto? Il solo frale
Sente del marmo che l'accerchia, il peso;
Ma contro miglior alba agita l'ale
                             20Lo spirto illeso.

     Ne’ giorni andati, o da volume aperto
Togliendo gli occhi, o sulla sera al blando
Alito estivo per sentier deserto
                             24L’orme mutando,

     Quante fïate noi parlammo insieme
Di questo infido trapassar dell'ore,
E di nascosa sovrumana speme
                             28Nudrimmo il core!

     A noi la vita non sembrava un gioco
Vano, volgar; ma di non fral natura
Nobil metallo che scaldato al foco
                             32Della sventura,

     Del dolor sotto i colpi e nel lavacro
De’ nostri pianti ritemprato assume
Glorïose sembianze e simulacro
                              36Fassi di nume.

     Tu, beato scultor, sorger già vedi
L’effigie tua d’eternità nel tempio;
E di là scendi a noi che festi eredi
                             40D’inclito esempio.