Pagina:Versi di Giacomo Zanella.djvu/222

Da Wikisource.
208 lamento di davide.


     Monti di Gelboe, pioggia o rugiada
Su voi non scenda: d’erba sia nudo
Il tristo campo, nudo di biada,
Ove de’ forti giacque lo scudo;
Ove Filiste pose in obblio,
18Ch’era Saulle l’unto di Dio.

     Dritto nel core degli animosi
Vibrava Gionata dardi mortali:
Fitti nell’adipe de’ valorosi
Ancor di Gionata stanno gli strali;
Il pro’ Saulle scarco di prede
24Mai dalla pugna non torse il piede.

     Saulle e Gionata vaghi ed arditi,
Ambo ad un’ora giacquero uccisi;
Saulle e Gionata, vissuti uniti,
Nemmeno in morte furon divisi.
Eran veloci più che sparvieri,
30Più che leoni erano fieri.

     Figlie di Giuda, levate il pianto
Sovra Saulle! Quando ei reddìa
Dalla battaglia, di roseo manto
A vostra gioia vi rivestìa;
Offriavi pompa di auree corone,
36Quando reddiva dalla tenzone.