Pagina:Versi di Giacomo Zanella.djvu/327

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la partenza per l'esiglio. 313


     Mentre favello e lagrimo,
Dalla marina sorto,
Stella fatal, Lucifero
140Alto splendea nell’Orto.

     Mi stacco alfin: nell’impeto
Tutte sentir mi sembra
Dilacerate fendersi
144E sanguinar le membra.

     Allor clamori ed ululi
Suonan pegli ampi tetti;
Percosse palme suonano,
148Suonan percossi petti.

     Stretto mi tien pegli omeri
Furente la consorte,
E detti e pianti mescola
152Sulle contese porte.

     «A me nessun può toglierti;
Insieme, insieme andremo.
Ella dicea; di un esule
156I guai partir non temo.

     Sol non farai di Scizia
L’orribile sentiero;
Alla tua nave io carico
160Aggiungerò leggero.