Mira da quella cima
140Come un perenne fiume
Mäestoso si adima
L’onde mutando in schiume!
Giù per occulte scale,
Di questi monti al fondo,
145Trovi le vaste sale
Ove i tesori ascondo.
Quanto l’umano ingegno
Mette ne’ primi onori,
Fra creta e sabbia io tegno,
150Lucenti gemme ed ori.
I rosëi graniti,
Le agate, gli ametisti
A scabre selci uniti,
Al fango son commisti.
155Delle mie grotte sono
Reconditi pilastri,
Son basi del mio trono,
Porfidi ed alabastri.
Vedi come io dispregio
160Tesor sì vano! E vui
Lo avrete in tanto pregio
Da occidervi per lui?