Pagina:Vita del glorioso martire s. Secondo (1823).djvu/48

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sera portossi Monsignore alla Chiesa del Santo accompagnato da molti Canonici unitamente al sig. Canonico Belli Vicario Vescovile, ed ivi giunto primieramente fece la benedizione della cassa d’argento, indi s’inviarono verso la grotta, ove giaceva il Corpo, dove, fatte alcune preci, e cantati diversi inni, fu presa la cassa di piombo, in cui giaceva il Corpo di S. Secondo, e trasportata nella sagrestia; chiamarono indi il sig. Medico Matteo Sartoris, che levò dalla cassa di piombo il sagro Corpo, e lo ripose in quella d’argento. L’atto fu rogato dal nobile Annibale De-Rubeis segretario, e cancelliere della mensa vescovile; sigillata quindi la cassa coll’impronto dell’armi vescovili, fu riposta in sicuro luogo fino all’indomani. Alla mattina il giorno primo di luglio sul far del giorno cominciarono a comparir gl’invitati, particolarmente i Parrochi co’ loro popoli, e Confraternite con croce inalberata cantando inni a gloria del Santo.