Pagina:Vita di monsignor Giacomo Goria vescovo di Vercelli (Cusano).djvu/16

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gl’abusi (ove mancava il merito di godersi tal preteso Privilegio.

Onde nella difesa di tal’Immunità, permise Iddio, per accrescergli il merito di tal virtù, che rimanesse acremente adentato da’ Ministri di Stato appò il Serenissimo Duca CARLO EMANUELE, che pur, come Principe di benignità, ascoltava bensì gl’Accusatori, assistiti da’ Camerali poco amanti, ch’il Principe si viva quieto da’ interni rimorsi; mà pur doppo fatti i dovuti riflessi, soleva dire: Il Vescovo di Vercelli è Huomo da bene. Che non ostante, ansiando tuttavia tali Ministri, non lasciarono di formargli querela, dicendo, esser egli il struggimento del Regio Patrimonio, soggiognendo esserne tenuto al risarcimento, ancor per l’importar di molte migliaia; A’ che rispondendo, per difesa del Patrimonio stesso, diceva esso Monsignor Goria, haver anzi liberato la coscienza del proprio Principe dalle obligationi della restitutione d’altra simile somma, come indebitamente essatta.

Furono perciò indicibili i guai, e le tribulationi, che generosamente sostenne, rendendosi per altro non inferiori le consolationi, che per degna compensatione le venivano suggerite nell’interno.

 
 
Non