Pagina:Walpole - Il castello di Otranto, 1795.djvu/73

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vi comanda d’andare ad inginocchiarvi piuttosto innanzi al nostro gran santo S. Niccola?.. sì, vi confesso sinceramente che io stessa lo prego di mandarmi un marito.” “L’animo mio,” riprese Matilda, “sarebbe meno confuso se mia madre volesse palesarmene le ragioni, ma appunto l’arcano da lei custodito tanto gelosamente m’ispira questo... non so come debba chiamarlo... Siccome però ella non opera mai a caso, così son sicurissima, esservi nascosto un qualche arcano fatale, anzi lo so di certo, poichè nell’eccesso del suo dolore per la morte del figlio, si è lasciate sfuggir di bocca certe parole le quali fanno abbastanza intendere”... “Ah cara signora principessa,” interruppe ansiosamente Bianca, “cosa vi ha detto?” “No,” continovò Matilda, “quando una madre dice inavvertentemente qualche proposizione, e dipoi non vorrebbe averla detta, non deve una prudente figliuola riferirla ad alcuno.” “Come?” domandò Bianca, “dispiaceva poi alla signora principessa