Pagina:Zibaldone di pensieri I.djvu/169

Da Wikisource.
(42-43) pensieri 143

non può esser altro che il popolare latino. E questo credo che si possa parimenti dire di moltissime altre voci.  (43)


*   Diceva un marito geloso alla moglie: Non t’accorgi, Diavolo, che tu sei bella come un Angelo?


*   Quanto piú del tempo si tiene a conto, tanto piú si dispera d’averne che basti; quanto piú se ne gitta, tanto par che n’avanzi.


*   Non vorrei parer di detrarre al valore delle lodi colle quali V.S. s’è compiaciuta di ornarmi pubblicamente, se dirò che piú dell’onore che me ne viene, mi rallegra la benevolenza di V.S. che mi dimostrano; e questa tanto maggiore quanto essendo piú scarso il merito mio, conviene che abbondi quello che ha supplito al suo difetto.


*   Proprietà, efficacia, ricchezza, varietà, disinvoltura, eleganza ancora e morbidezza e facilità, e soavità e mollezza e fluidità ec. sono cose diverse e possono stare senza la χάρις Ἀττικὴ, lepos atticum, quella grazia che non si potrà mai trarre se non da un dialetto popolare, capace di somministrarla, che gli antichi greci traevano dall’attico, i latini massimamente antichi come Plauto Terenzio ec. dal puro e volgare e nativo romano, e noi possiamo e dobbiamo derivare dal toscano usato giudiziosamente.


*   Non si trova in verun Dizionario italiano ch’io abbia potuto consultare ma è comune fra noi la parola blitri o blittri o blitteri che significa, un niente, cosa da nulla ec. Questa casa è un blitri; questa città è un blitri a misurarla con Roma ec. ec. Ora questa pa-